Il progetto “MASTER-H2 – MOF Azotati per lo Stoccaggio e la Trasformazione Efficiente e Rinnovabile dell’Idrogeno”, coordinato dal prof. Claudio Pettinari, docente di chimica inorganica della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, è risultato vincitore di un finanziamento erogato dai bandi a cascata emanati nell’ambito del Partenariato Esteso PNRR “NEST – NETWORK 4 ENERGY SUSTAINABLE TRANSITION”, coordinato dalla Fondazione Nest presieduta dal prof. Francesco Cupertino Rettore del Politecnico di Bari, in particolare dallo spoke 9 che si occupa di materiali innovativi energeticamente sostenibili.
L’obiettivo principale del progetto “Master-H2”, realizzato da Unicam in collaborazione con la start up innovativa Manifaktura srl di Pesaro, è la sintesi di materiali innovativi per lo stoccaggio dell’idrogeno verde.
L’economia a idrogeno sembra, infatti, essere una delle possibili soluzioni per realizzare la transizione verso un nuovo modello energetico che consenta allo stesso tempo di aumentare la produttività e di ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra.
Ciò potrebbe essere possibile grazie a materiali in grado di immagazzinare al loro interno quantità significative di idrogeno ed in grado di rilasciarlo in maniera controllata. Tra questi, una posizione di primo piano è occupata proprio dai Metal-Organic Frameworks, i MOFs, materiali microporosi cristallini ad alta area superficiale e bassa densità, con promettenti proprietà nell’assorbimento fisico dell’idrogeno. Implementare la capacità di stoccaggio di idrogeno nelle strutture porose dei MOFs a temperatura ambiente è uno degli obiettivi che il progetto MASTER-H2 si è posto.
“Riteniamo sia molto importante – ha sottolineato il prof. Pettinari – essere all’interno di un network che si occuperà di sostenibilità, che è anche una delle linee strategiche di sviluppo del nostro Ateneo. Lavoreremo sui MOFs che da qualche anno ormai caratterizzano la nostra attività di ricerca e cercheremo di capire come le nostre ricerche di base potranno essere utilizzate per essere applicate al meglio non solo per l’immagazzinamento ma anche per la trasformazione sia dell’idrogeno che del biossido di carbonio, cercando di costruire, con uno sguardo proiettato al futuro, sistemi innovativi su cui si potrà lavorare anche quando il PNRR avrà finito il suo compito”.
“Siamo molto soddisfatti per questo risultato – ha sottolineato il Rettore Unicam Graziano Leoni – che conferma la qualità dell’attività di ricerca del nostro Ateneo, in questo caso specifico del gruppo di ricerca coordinato dal prof. Pettinari. Anche grazie a questo ulteriore successo in un bando competitivo a cascata, l’Università di Camerino, già leader di uno dei partenariati estesi PNRR con il progetto NQSTI sulle tecnologie quantistiche, entra a far parte di network di rilevanza europea e potrà dare il suo contributo per affrontare al meglio le sfide più impegnative per lo sviluppo del nostro Paese”.