Sono 65 le chiese da ricostruire in capo alla Diocesi di Macerata, in tutto il territorio diocesano, che sono in corso di progettazione o ricostruzione. Ma, mentre in alcuni Comuni permane una situazione di disagio per la carenza o mancanza di luoghi di culto, in altri come il capoluogo di provincia Macerata, ci sono già diverse chiese funzionanti che rispondono alle esigenze dei fedeli. A fare il punto è il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, sulla base dell’ultimo aggiornamento dei dati riguardanti gli interventi di cui la Diocesi di Macerata è soggetto attuatore.
Castelli ricorda che “La Diocesi di Macerata copre un territorio dove il danno da sisma è stato estremamente diversificato. Si va da Tolentino a Porto Recanati, ed è quindi evidente una necessità di
programmazione dei lavori da contemperare con le esigenze di un ente ecclesiastico. Il lavoro che stiamo
portando avanti insieme è importante e prezioso e per questo voglio ringraziare il Presidente Francesco
Acquaroli con cui condividiamo ogni scelta strategica, il vescovo Nazzareno Marconi che ha saputo
rispondere con grande prontezza e senso di programmazione all’emergenza sisma, l’Ufficio speciale
ricostruzione e la Soprintendenza, che ogni giorno contemperano l’efficacia dei progetti con la tutela della nostra identità comune. Dall’inizio del mio mandato sbloccare la ricostruzione delle chiese è stato uno degli obiettivi principali. Come dimostrato anche dai dati a nostra disposizione, la semplificazione,
l’affiancamento dei Soggetti attuatori e la messa a disposizione di risorse adeguate sono strumenti che
stanno funzionando. Ora l’obiettivo è passare dai progetti, che ci sono, ai cantieri”.
Appare evidente che, dal punto di vista della Diocesi, le chiese sono edifici di culto e non solo luoghi di
attrazione turistica. Questo, unito al danno diffuso sulle chiese del territorio, ha evidenziato la necessità
di contemperare e sintetizzare le esigenze di più ambiti, non sempre immediatamente armonizzabili. Non
essendovi nel centro storico di Macerata ‘emergenze’ legate alle esigenze di culto, la Diocesi ha dato
priorità ad altri interventi, in territori dove le condizioni di disagio sono più avvertite.
La Diocesi di Macerata inizialmente ha avuto in carico la riparazione di 71 chiese, di cui sei sono poi
migrate in altri canali: la chiesa di San Giuseppe di Tolentino, per esempio, è stata trasferita nella
ricostruzione privata, poiché è stato appurato ha meno di 70 anni di età; la chiesa di San Domenico di
Recanati, invece, è attualmente oggetto di restauro con fondi 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana,
e così via. Dei 65 interventi attivi nelle ordinanze 105 e 132, la Diocesi ha consegnato all’USR 34 progetti.
Si tratta di progettazioni di livello esecutivo, la cui redazione necessita di tutta una serie di
approfondimenti sia di natura conoscitiva che di natura tecnica. Gran parte dei progetti consegnati all’USR ha completato l’istruttoria e, man mano che vengono emessi i pareri di competenza della Soprintendenza, si stanno tenendo le Conferenze dei Servizi nei quali i progetti vengono approvati. Dopo di che, una volta che il Commissario Straordinario avrà emesso il decreto di assegnazione, potranno essere cantierizzati.
Al momento la Diocesi ha ultimato il restauro della chiesa di San Giorgio a Urbisaglia. Sono in esecuzione
gli interventi presso Santa Maria del Monte a Macerata, Santa Maria in Piana e Sant’Ubaldo a Treia.
Saranno avviati a breve i cantieri di San Firmano a Montelupone, dell’Immacolata e di Santa Lucia a
Pollenza, e di San Catervo a Tolentino.
Per quanto riguarda il Comune di Macerata, gli interventi in elenco sono: Immacolata, Madonna della
Misericordia, Sacro Cuore, San Filippo Neri, San Giorgio, San Liberato, San Michele Arcangelo, Santa Maria
del Monte, Santa Maria della Consolazione, Santa Maria della Porta, Santissimo Crocifisso, Santo Sepolcro,
Santo Stefano, San Giuliano. Gli interventi programmati sono prevalentemente concentrati nel centro
storico. L’Unità Pastorale 01 – Macerata Centro della Diocesi di Macerata, ai fini dell’esercizio del culto, al
momento conta all’attivo la Cattedrale di San Giovanni, per le celebrazioni del Vescovo; la Parrocchiale di
San Giorgio, per l’amministrazione dei sacramenti; la Basilica della Misericordia, santuario diocesano. Alla
medesima Unità Pastorale fanno riferimento il Sacro Cuore, il cui progetto è già stato consegnato, e il
Tempio Don Bosco, già restaurato dalla Congregazione Salesiana.
Risultano consegnati anche i progetti di Santa Maria della Porta e di Santo Stefano. Sono in consegna i
progetti di San Giuliano e, ancor prima di San Liberato; per quest’ultima il Comune di Macerata ha nel
frattempo richiesto alla Diocesi un approfondimento circa il titolo di proprietà che è stato dunque chiarito.
È in lavorazione il progetto di Santa Maria della Consolazione in Piazza Mazzini. Sono al momento sospesi
i progetti di San Filippo Neri in Piazza Vittorio Veneto, dove è attiva la Cattedrale di San Giovanni, così
come della Madonna della Misericordia e di San Giorgio, non potendosi attualmente chiudere per motivi
pastorali. A supplire la chiesa di San Michele in borgo San Giuliano c’è la Parrocchiale di Santa Maria della
Pace, poco distante. Il progetto dell’Oratorio del Santo Sepolcro, di proprietà dell’omonima Confraternita
che cura la processione del Venerdì Santo, è momentaneamente sospeso, in quanto l’inagibilità è
generata da cause esterne, vale a dire dalla ex chiesa di San Paolo, ad esso soprastante, sulla quale la
Diocesi non ha competenza. Analogamente la Diocesi non ha competenza sul santuario delle Vergini, di
proprietà del Demanio dello Stato, né sulla chiesa del Santissimo Sacramento, dell’Ordine dei Cappuccini.
Parallelamente a ciò, tramite l’Ordinanza 23/2017 è stata riparata e riaperta al culto la chiesa di Sant’Elena
Imperatrice a Cingoli e tramite l’ordinanza 32/2018 le chiese di San Nicolò a Moscosi di Cingoli; di San
Giuseppe a Macerata; di San Michele Arcangelo a Treia; dei Santi Vito e Patrizio a Treia.
Inoltre la Diocesi di Macerata ha provveduto con fondi privati, in particolare col contributo 8xmille della
Conferenza Episcopale Italiana, all’attivazione di molteplici interventi di riparazione/ ricostruzione post
sisma: per citarne alcuni: il restauro o la riparazione delle chiese di Santa Madre di Dio a Macerata; di
Santa Maria della Pace (Portico) a Macerata; Santa Maria Assunta (Cappella del Sacramento) a
Montecassiano; di San Donato a Montefano, di San Biagio a Pollenza; di San Giovanni Battista a Porto
Recanati; di Cristo Redentore a Recanati; dei Santi Giuseppe e Filippo Neri a Recanati; di Santa Maria in
Castelnuovo a Recanati. La riparazione delle canoniche di San Francesco a Montelupone; di Santa Maria
in Montemorello a Recanati; dei Santi Vito e Patrizio a Treia. Sono attualmente attivi i lavori presso la
ciesa di San Filippo Neri a Cingoli. Vanno ricordati, infine: la costruzione di n. 3 Centri di Comunità presso
i Comuni di Colmurano, Montefano e Tolentino; la costruzione dei nuovi locali di Ministero pastorale della
Parrocchia del Santissimo Crocifisso a Macerata e la demolizione e ricostruzione dei locali di Ministero
pastorale della Parrocchia del Preziosissimo Sangue a Porto Recanati.