Nell’ambito di una serie di incontri organizzati dalla Lega Marche, il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, ha fatto visita ieri all’Anffas di Macerata. Una struttura gioiello che è stata particolarmente apprezzata dal ministro. Informata sulle tante attività in atto, la Locatelli ha dato la propria disponibilità ad intervenire in occasione delle prossime inaugurazioni per dare un sostegno fattivo ad associazioni e famiglie impegnate in questo campo. Oltre ai vertici della Lega e al presidente dell’Anffas Marco Scarponi il ministro è stato affiancato da Anna Menghi, consigliera regionale candidata alle elezioni europee e responsabile per le Marche del Dipartimento disabilità della Lega oltrechè prima firmataria della modifica alla legge regionale con cui si valorizza il ruolo della Consulta, organo fondamentale che esiste solo nella nostra regione e che vede il coinvolgimento di tutte le associazioni che si occupano dei diritti delle persone con disabilità.
“Chi come me vive la disabilità sa cosa significa potarne il peso e con noi le nostre famiglie, ma ne vogliamo fare un punto di forza impegnandoci anche per gli altri – ha dichiarato Anna Menghi – Anni fa ho aderito alla Lega perché ha avuto il merito e il coraggio di affrontare da pioniera il rapporto tra Politica, Istituzioni e Disabilità e oggi sono orgogliosa di poter dire che il tempo mi ha dato ragione sotto forma di risposte concrete come la legge delega, il primo G7 in materia di disabilità in programma in autunno e la programmazione dell’attività della consulta regionale allo sviluppo, alla centralità della quale ho dato il mio sostanziale contributo come consigliera regionale”.
“Ho riscontrato una vivacità di progetti e di esperienze che racconta la sensibilità proattiva ed operativa nel campo del sociale e delle disabilità da parte di territori dove le disabilità costituiscono realmente un tema centrale – ha detto il ministro Locatelli a margine degli incontri – Con il decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità vogliamo valorizzare le persone e i loro talenti: per questo abbiamo ridefinito la condizione di disabilità come condizione e non come malattia, introdotto l’accomodamento ragionevole, riformato le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del “Progetto di vita” individuale e personalizzato. Si tratta di una rivoluzione culturale e civile, che sviluppa un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali. Dal primo gennaio del 2025 si avvierà la sperimentazione, ma già da quest’anno partirà una formazione intensa e capillare tra Enti e categorie per l’adozione di questo nuovo modello”.