La Compagnia Valenti in scena con la commedia di Fabio Macedoni, RENGRAZZIENNO DDIO! domenica 12 maggio, alle 21,15, nel Cortile parrocchiale di Santa Croce, a Macerata, in occasione della solenne festa dell’Ascensione.
La regia è affidata a Francesco Facciolli, mentre i costumi sono stati pensati e realizzati da Scilla Sticchi.
“Si tratta della 26° replica di questa commedia – commenta il presidente Fabio Macedoni – e portiamo con noi un ricordo sempre molto positivo per ogni esibizione. Sappiamo di trattare un tema un po’ desueto per una commedia, come quello della preghiera, ma il pubblico è stato sempre molto partecipe della trama e dei significati ulteriori che la recitazione, brillante e comica sicuramente, comporta anche nell’ambito spirituale. Una levità narrativa per trattare un argomento, invece, molto serio. Siamo molto contenti di essere stati invitati proprio a questa festa liturgica dell’Ascensione che, in qualche modo, si colloca nel contesto narrativo della storia che rappresenteremo. Grazie di cuore agli organizzatori”.
Trama della commedia: Rengrazziènno Ddio! è un contratto, un continuo con-trattare su tutto, Santi compresi. Attraverso le vicissitudini dei due contadini Gujermo e Rosetta, coltivatore diretto lui, mezzadra lei, e delle rispettive famiglie, la commedia attraversa un campo irto di ostacoli che rappresentano la realtà vera e quotidiana dei contadini di un tempo e, nello stesso istante, di tutti i tempi. Unica ed indispensabile finalità da raggiungere è quella di far quadrare il bilancio domestico: dai raccolti dei campi agli animali domestici, dalle provviste alimentari alla sistemazione dei figli, tanto più se avanti con l’età. E non importa se, per raggiungere questi scopi, ci si dovrà servire dei mezzi più disparati: dalla preghiera alla raccomandazione, dalla fattucchieria alla mediazione, dal dialogo aspro alla quantizzazione delle orazioni. Filo conduttore e ritornello delle vite parallele familiari resteranno sempre gli obiettivi cui tutti i componenti delle due famiglie aspirano: obiettivi che, seppur percorrendo strade diverse e disattese, arriveranno al loro traguardo.
Note di regia: Rengrazziènno ‘Ddio! è una visione, è il disegno di una visione.
Tutto si muove e si disegna nello spazio e nel tempo come mosso da energie e meccanismi eterni ma quotidiani, metafisici ma estremamente terreni. Il disegno è trasfigurazione della realtà e realtà stessa. Il teatro è finzione ma è narrazione della realtà. Siamo fatti di terra ma aspiriamo alle stelle. Siamo metafisici e terreni, “siamo fatti della stessa materia dei sogni”, pure se a volte i pensieri del quotidiano non ci fanno dormire. Ma Rengrazziènno ‘Ddio! in un modo o in un altro le cose poi si aggiustano sempre.
L’ingresso è libero.