Sono stati intensi il pomeriggio e la serata di sabato 21 gennaio per il Liceo Leopardi di Macerata, quando Dirigente, insegnanti e alunni si sono prodigati su tre fronti: l’ultima giornata di Scuola Aperta, la celebrazione del Capodanno Cinese e la rappresentazione “Echi da isole sconosciute”, che si è svolta alle ore 21:00 presso il Teatro don Bosco di Macerata.
Gli incontri di Scuola Aperta hanno seguito lo schema consolidato della presentazione dell’offerta formativa dell’Istituto ad opera della Dirigente Scolastica, della partecipazione ai laboratori di lingue classiche e moderne e dei colloqui con i referenti delle diverse curvature che caratterizzano e qualificano la Scuola.
Al Capodanno Cinese, organizzato da più di un decennio dall’Istituto Confucio, il Liceo Leopardi era presente con un suo stand, all’interno del quale alunni e docenti hanno realizzato biglietti augurali per gli ospiti maceratesi, che hanno così potuto ricevere il proprio animale dello zodiaco cinese.
Al Teatro don Bosco, invece, è stato messo in scena Echi da isole sconosciute – Se non esci da te stesso non puoi sapere chi sei, uno spettacolo che ha coinvolto direttamente gli studenti, attori per un giorno, della classe VC, Sezione Linguaggi e Tecniche della Comunicazione, dell’Indirizzo Classico del Liceo.
L’evento ha rappresentato la conclusione di un percorso volto allo sviluppo dell’immaginazione, della comunicazione e delle relazioni sociali. La piece è stata il frutto di un lavoro individuale e di gruppo svolto, sotto la direzione del Regista Francesco Facciolli, durante il primo quadrimestre dell’a.s. 2022/23. Regista e attori hanno elaborato una mappa teatrale in atto unico, i cui contenuti sono stati rimodellati e liberamente ispirati ai testi di Aristofane, Machiavelli, Shakespeare, Goldoni, Pirandello, Pessoa e Saramago.
“Non è stato semplice coordinare i diversi impegni – afferma la Dirigente Angela Fiorillo -, ma penso che il successo di ciascuna delle iniziative sia dovuto principalmente al senso di orgoglio e di appartenenza che, ognuno nel proprio ruolo, mostra per questo Istituto. Ancora una volta mi sento di ringraziare tutti coloro che, in vario modo, si sono prodigati nelle numerose attività, dimostrando che la scuola è, prima di tutto, una comunità educante in cui il talento, il tempo e le competenze possono essere condivisi a vantaggio di tutti”.