La Chiesa delle Marche, in riferimento all’omicidio avvenuto a Civitanova, ha reagito concordemente con la vicinanza cristiana, la preghiera e la chiara condanna di ogni forma di violenza, rilanciando le parole dei Confratelli Arcivescovi di Fermo e Camerino.
L’Arcivescovo di Fermo da cui Civitanova dipende ha diffuso il seguente comunicato: «La nostra Chiesa locale e le parrocchie di Civitanova di fronte all’uccisione di Alika scelgono l’atteggiamento del silenzio per lasciarci ferire il cuore e sconvolgere dell’accaduto. Preghiamo per la vittima e siamo vicini a tutti coloro che sono nel dolore e nell’angoscia per quanto successo. A partire dell’Eucaristia che celebreremo domenica, nella quale in luogo dell’omelia ci saranno alcuni minuti di silenzio, vogliamo ribadire e rafforzare il nostro impegno per la pace e perché l’aggressività non si sostituisca alla giustizia e non metta più in pericolo altre vite. Nessuna forma di violenza può avere cittadinanza nella vita secondo lo stile del Regno di Dio. Preghiamo anche per l’aggressore e i suoi familiari».
L’Arcivescovo di Camerino e San Severino dove risiede la famiglia di Alika ha assicurato assieme al Parroco di San Severino e direttore della Caritas: «La comunità cristiana di San Severino si stringe a questa famiglia così colpita dal dolore ed assicura, come si è sempre operato con tutti, la piena disponibilità ad aiutare la signora Charity ed il figlio Emmanuel in questa situazione di prova».

+ Nazzareno Marconi, presidente Cem