Apertura di un modulo da 14 posti di terapia semintensiva al Covid Center di Civitanova Marche, potenziamento del personale sanitario anche tramite medici e infermieri militari, pensionati e neolaureati, raddoppio delle forniture di tamponi rapidi antigenici e dei vaccini anti-influenzali, collaborazione dei medici di famiglia e valutazione del coinvolgimento delle farmacie nell’esecuzione degli accertamenti, potenziamento delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) dotate di macchine per la radiografia polmonare a domicilio, alloggi temporanei per chi non può svolgere l’isolamento in casa, sblocco dell’indennità di rischio per il personale sanitario che ha lavorato durante la pandemia. Obiettivo, lavorare sulla prevenzione per limitare l’accesso agli ospedali e soprattutto la diffusione del virus.
Sono i primi provvedimenti decisi e illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Raffaello, dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in accordo con la giunta per fare fronte all’emergenza pandemica da Covid 19 che in questi giorni si sta di nuovo facendo pressante come testimoniano i bollettini giornalieri dei nuovi positivi.
“Il nostro impegno è quello di salvare vite: siamo in una guerra contro un nemico terribile e non c’è tempo da perdere – ha detto l’assessore –. Il piano pandemico regionale è composto da misure adottate dalla precedente amministrazione. Non abbiamo apportato modifiche al “treno in corsa”, ma dobbiamo implementare gli aspetti carenti e spingere sull’acceleratore per fare quanto ancora non è stato realizzato”.
VACCINI ANTI INFLUENZALI: “Abbiamo ritenuto necessario raddoppiare le dosi ordinarie che i LEA avevano già definito non sufficienti in relazione alle Marche nel 2017. Quindi oltre alle 420mila dosi già consegnate ne abbiamo chieste altrettante: 310mila ad Arcuri e per gli altri 130mila si chiuderà presto la procedura dell’Asur, per arrivare a 860 mila dosi. Ad oggi ne abbiamo ricevuti 294.300 – ha spiegato Saltamartini –. Il raddoppio dei vaccini ovviamente comporta un maggior coinvolgimento e impegno dei medici di famiglia e per questo motivo incontreremo le associazioni di categoria per trovare una modalità di collaborazione valida”.
TERAPIA INTENSIVA: c’è l’urgenza di intervenire per aprire un modulo da 14 posti al Covid Center di Civitanova che da dopodomani dovrebbero essere operativi. “La misura – afferma Saltamartini – si rende necessaria perché abbiamo un numero di posti in terapia intensiva sottosoglia rispetto a quanto doveva essere fatto e perché c’è anche la necessità di mantenere ‘puliti’ gli ospedali per garantire l’attività ordinaria altrettanto importante”. Dati alla mano prima del Covid i posti di Terapia intensiva nelle Marche erano 115. Nel picco massimo dell’emergenza ne sono serviti 237 e dopo l’emergenza ne sono stati autorizzati 105 (dal decreto legge 34) da aggiungere ai 115 esistenti. I 105 nuovi posti non sono però ancora pronti: dei 41 a Marche Nord, 10 posti saranno operativi dal 1 novembre e gli altri entro fine anno; dei 38 a Torrette, 20 saranno utili tra 4 o 6 mesi, 8 entro 235 giorni e 10 posti entro la fine di novembre. I restanti sono suddivisi così: 7 a Jesi e 5 a San Benedetto del Tronto. Manca anche il personale addestrato per le terapie intensive. Per non sguarnire i servizi necessari alla sanità (oncologia e chirurgia per esempio) è essenziale reperire nuove risorse (anestesisti, rianimatori, pneumologi, infermieri). Il presidente Acquaroli ha già scritto una lettera al Ministero della Sanità e della Difesa per chiedere l’invio di personale militare sanitario (medici e infermieri) della Marina. Allo stesso tempo sono state allertate le Associazioni dei medici in pensione e le Università per utilizzare specializzandi e neolaureati.
TAMPONI: Nelle Marche il sistema sanitario ad oggi riesce a processare solo 2.200 tamponi al giorno. I Servizi della Regione sono al lavoro per aumentarne la dotazione. Il governatore Acquaroli ha inviato una lettera al commissario Arcuri per chiedere una dotazione giornaliera di 5.000 tamponi molecolari ‘ordinari’, 1.500 tamponi molecolari rapidi e 5.500 tamponi antigenici rapidi. La richiesta è molto più alta e anche in questo caso sono stati convocati in aiuto i medici di famiglia e i farmacisti per un accordo che allarghi la platea dei tamponi anche ai bambini che devono rientrare a scuola e a tutte le categorie a rischio (sanitari e forze dell’ordine). Saltamartini ha tenuto a sottolineare che i tamponi per i bambini dovranno essere gratuiti. “Le famiglie – ha sottolineato – oggi pagano il test per riammettere i figli a scuola. È una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini. Non possiamo immaginare una discriminazione sociale delle famiglie che non possono pagare il tampone e ritardano il ritorno a scuola dei loro bambini”.
INDENNITA’ DI RISCHIO PER PERSONALE SANITARIO: già convocati i sindacati per trovare una soluzione. “Le risorse – ha spiegato ancora Saltamartini – erano state stanziate e non si capisce perché non siano stati liquidate. Si tratta di una ingiustizia che vogliamo risolvere al più presto. L’impegno della giunta Acquaroli è di liquidare immediatamente questa partita perché pensiamo che l’impegno e la professionalità di chi rischia la vita vadano concretamente riconosciuti”.
RACCOMANDAZIONI: La maggior parte dei contagi arriva da contatti familiari, tra amici o fidanzati. “Raccomandiamo quindi – conclude Saltamartini – la massima attenzione nelle azioni che ormai ben conosciamo (mascherina, distanziamento, igiene delle mani) a tutti e in particolare a chi vive con congiunti anziani o persone con disabilità. Penso infatti alle persone portatrici sane, quindi asintomatiche, che rientrando a casa possono trasmettere il virus ai nonni, ai genitori anziani e ai familiari più fragili. Parliamo di quella generazione che ha costruito l’Italia nel dopoguerra e ne ha fatto una potenza mondiale e che merita oggi tutto il nostro sostegno e la nostra protezione”.