A vent’anni dall’ultima visita pastorale di un vescovo nelle parrocchie della diocesi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi sta per iniziare il cammino che lo vedrà presente nelle varie Unità pastorali della diocesi a partire dal prossimo 27 ottobre con la prima visita pastorale a Cingoli. In realtà, con le celebrazioni di domenica prossima, 22 settembre a Porto Recanati, darà il via a questo anno di visite (si concluderà a dicembre 2020) incontrando la comunità della chiesa del Preziosissimo Sangue, in coincidenza con l’apertura dell’Anno pastorale. “C’è una regola per cui ogni cinque anni il vescovo è chiamato a visitare le parrocchie – ha tenuto a precisare mons. Marconi questa mattina nella conferenza stampa di presentazione – a vedere lo stato dell’arte. Non è un’ispezione, ma un farsi vicini a chi si impegna nelle parrocchie. Perché se è vero che ci sono tante chiese chiuse nella nostra diocesi a causa del terremoto e tante problematiche da affrontare, è anche vero che nelle parrocchie operano tante persone, gente viva che non fa notizia. La visita pastorale vuol dare attenzione alle cose positive. Ci sarà l’incontro con gli ammalati, con i ragazzi delle scuole e con i vari consigli pastorali. Insomma cercherò di dare coraggio alla comunità anche nell’affrontare i problemi”. Da qui il passo alla situazione delle chiese diocesane ferite da terremoto è dovuto.
Mons. Marconi, affiancato dallo staff dei professionisti della diocesi impegnati nelle molteplici pratiche burocratiche, ha tenuto a precisare che malgrado siano passati tre anni dal sisma e ci siano molte chiese chiuse, non è vero che non si è fatto niente. “Con la diocesi collaborano tanti professionisti e si fanno lavorare le imprese del territorio sempre attraverso gare, anche per piccoli lavori. A luglio scorso è uscita l’ordinanza che stabilisce le chiese da restaurare e l’importo massimo da spendere per ognuna. Ma bisogna specificare che per la cattedrale di Macerata il progetto di ristrutturazione è in mano alla Sovrintendenza perhè si tratta di un lavoro grande. Non mi risulta ci sia per ora un progetto, nè che ci siano state rilevazioni specifiche sul danno, ma è anche vero che la Sovrintendenza ha un carico di lavoro molto grande, deve gestire tutto il terremoto nella nostra regione”.