Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano in tutta Italia le Giornate FAI di Primavera, un’occasione da non perdere per lasciarsi emozionare dalla bellezza del patrimonio d’arte e natura italiano, patrimonio da scoprire e proteggere insieme al Fondo Ambiente Italiano. Giunta ormai alla 27ª edizione, la manifestazione si è trasformata in una grandiosa festa mobile per un pubblico vastissimo, che attende ogni anno di partecipare a questa straordinaria cerimonia collettiva, appuntamento irripetibile del nostro panorama culturale che a partire dal 1993 ha appassionato quasi 11 milioni di visitatori. Anno dopo anno le Giornate FAI di Primavera superano se stesse: questa edizione vedrà protagonisti 1.100 luoghi aperti in 430 località in tutte le regioni, grazie alla spinta organizzativa dei 325 gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni – Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani – e grazie ai 40.000 Apprendisti Ciceroni. Per il 2019, la novità della più grande festa di piazza dedicata ai beni culturali del nostro Paese sarà FAI ponte tra culture, il progetto del FAI che si propone di amplificare e raccontare le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni aperti in tutta Italia. Di seguito l’elenco dei monumenti marchigiani aperti al pubblico nelle due giornate:

ASCOLI PICENO

MOSTRA “TULLIO PERICOLI. FORME DEL PAESAGGIO. 1970-2018”

* Ingresso esclusivo per gli iscritti FAI

Solo agli iscritti FAI è riservata, venerdì 22 marzo, l’inaugurazione con anteprima della mostra Tullio Pericoli. Forme del Paesaggio. 1970-2018 a Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno (fino al 3 maggio 2020): un’antologia, a cura di Claudio Cerritelli, dedicata all’artista marchigiano, con 165 opere realizzate nel corso di cinquant’anni di attività, che illustrano la ricerca di Pericoli sul tema del paesaggio, con una particolare attenzione alla sua terra natale (nato a Colli del Tronto nel 1936), ferita dal sisma del 2016. Nella prima sala sono esposte le opere che ritraggono gli sconvolgimenti del paesaggio causati da eventi sismici. Seguono, in ordine cronologico, il ciclo delle “geologie” (1970-1973), con immagini stratificate, sezioni materiche e strutture sismiche; vedute oniriche e orizzonti immaginari (1976-1983); vedute di colli marchigiani, dettagli della natura e solchi delle terre (1998-2009); infine, nuove profondità del paesaggio (2010-2018).

Apertura: venerdì, ore 9.30 – 18

STADIO CINO E LILLO DEL DUCA

Lo stadio Cino e Lillo Del Duca da oltre cinquanta anni ospita le gare in casa dell’Ascoli Calcio ed è intitolato a due noti fratelli editori piceni, fondatori del quotidiano Il Giorno. La costruzione dello stadio iniziò nel 1955 e l’impianto fu inaugurato nel 1962 con un incontro fra le rappresentative dilettantistiche di Italia e Inghilterra. Il precario stato di conservazione della struttura non ha tuttavia tolto nulla al fascino di un luogo dove le più recenti generazioni del Piceno si sono potute incontrare e gioire, soffrire, aggregare ammirando i campioni più noti e le squadre più importanti del mondo del calcio.

Apertura: sabato e domenica, ore 10 – 13 / 15 – 18

PALAZZO SAN FILIPPO, SEDE DELLA PREFETTURA

Il Palazzo sorge su un’area precedentemente occupata dalla chiesa dedicata a San Filippo Neri e dall’attiguo convento. A seguito della confisca dei beni ecclesiastici a opera dello Stato Italiano, la struttura passò nel 1861 al Comune che la adibì prima a sede della Corte di Assise, successivamente a Caserma e quindi a convitto femminile sino al 1884, quando fu acquistata dalla Provincia di Ascoli Piceno. È oggi sede della Prefettura. Al secondo piano venne realizzato per esigenze di rappresentanza il grande Salone delle Feste, per la cui decorazione fu chiamato il più famoso artista marchigiano attivo fra Ottocento e Novecento: Adolfo De Carolis.

Apertura: sabato e domenica, ore 10 – 13 / 15 – 18

ANCONA

SINAGOGA

Ancona, antica città portuale e crogiolo di popoli diversi. Proprio la fluidità dell’acqua può aver fuso nei secoli queste ricchezze culturali che hanno dato vita a “prodotti sociali” del tutto originali che hanno fortemente connotato l’identità della città dorica. Visitando la sinagoga i visitatori potranno entrare in contatto con una cultura di matrice diversa e per questo arricchente ed edificante.

Apertura: sabato e domenica, ore 10 – 13 / 14 – 18

JESI (AN)

EX CONSERVATORIO POVERE FANCIULLE DELLA DIVINA PROVVIDDENZA

L’ex Conservatorio delle Povere Fanciulle della Divina Provvidenza è stato realizzato su progetto dell’architetto romano Virginio Bracci. In occasione delle Giornate FAI di Primavera 2019 gli ambienti riprenderanno vita grazie alle ricostruzioni degli studenti e alle voci di coloro che oggi lo abitano. Un’indagine sulla vita in un orfanotrofio, sulla condizione della donna e sulle trasformazioni subite negli anni. Dalle suore Clarisse alle Vincenziane fino alle suore cappellone: tante sono le figure che si sono avvicendate in questo luogo e hanno lasciato memoria della loro presenza. Del complesso è parte integrante anche la Chiesa di Sant’Ubalbo.

Apertura: sabato ore 14 – 18 e domenica ore 10 – 18

MACERATA

BIBLIOTECA COMUNALE MOZZI BORGETTI – BIBLIOTECA ANTICA

Nel 1773, in seguito alla soppressione dell’Ordine dei Gesuiti che avevano stabilito nel palazzo il loro collegio, papa Clemente XIV concesse al Comune la realizzazione di una pubblica biblioteca all’interno dell’edificio. Soprattutto grazie a Bartolomeo Mozzi la biblioteca fu aperta ai cittadini nel 1787 con il nome di Biblioteca Mozziana. Nel 1833 il domenicano Tommaso Borgetti decise di fondare una seconda biblioteca, composta soprattutto dei volumi che egli stesso donò: la Biblioteca Borgettiana. Le due biblioteche vennero fuse nel 1855 dando vita alla Biblioteca Mozzi Borgetti, che oggi, con un patrimonio di circa 400.000 volumi, oltre 10.000 manoscritti e circa 300 esemplari di incunaboli, è una delle più grandi delle Marche.

PALAZZO DEGLI STUDI * Ingresso esclusivo per gli iscritti FAI.

Il Palazzo sorge sull’area del preesistente complesso conventuale di San Francesco: demoliti entro l’inizio del Novecento gli edifici conventuali, al loro posto fu realizzato l’attuale palazzo, su disegno di Cesare Bazzani, architetto romano che operò a Macerata durante il ventennio fascista, modificando radicalmente l’aspetto del centro cittadino. Il maestoso Palazzo degli Studi presenta un porticato di ispirazione palladiana e una raffinata decorazione di impronta classicista.

Apertura: sabato e domenica, ore 10 – 13 / 14.30 – 18.30

RECANATI (MC)

TORRE DEL BORGO

Edificata alla fine del XII secolo per controllare il territorio dagli attacchi dei nemici, fu parzialmente distrutta nel 1322 da un incendio. Ricostruita alcuni anni dopo, nel XVI secolo divenne il carcere della città. Dal Seicento divenne torre campanaria e dell’orologio. Alla fine dell’Ottocento, nel realizzare la nuova piazza, fu separata dall’antico palazzo comunale. Su uno dei lati campeggia lo stemma della città, opera dell’artista rinascimentale Andrea Sansovino. Dal 2016, ospita il Museo della Città.

PALAZZO COMUNALE

Progettato per divenire la sede dell’Amministrazione Comunale fu iniziato nel 1872, dopo la demolizione del  Palazzo dei Priori. Al secondo piano, la Sala degli Stemmi prende il nome dagli oltre cento stemmi di città italiane che hanno partecipato economicamente alla costruzione del palazzo o che hanno influenzato la storia di Recanati. Adiacente ad essa si trova l’Aula Consiliare decorata da Matteo Tassi. Sul lato nord la maestosa Aula Magna dell’architetto Gaetano Koch e le stanze del Sindaco. Il palazzo è stato inaugurato il 29 giugno 1898, in occasione del primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi.

Apertura: sabato ore 15 – 18 e domenica ore 10 – 12.30 / 14.30 – 18

PORTO SAN GIORGIO (FM)

VILLA DELLE ROSE, OGGI ISTITUTO DELLE CANOSSIANE * Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI.

Fra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, si riscontrò un massiccio incremento edilizio lungo la fascia litoranea del Fermano con l’inaugurazione della linea ferroviaria nel 1864 e il conseguente sviluppo del turismo balneare. Villa delle Rose, costruita nel 1921 per volontà di Alfredo Salvadori, rispecchia pienamente lo stile liberty. Si tratta della più antica casa di villeggiatura edificata nella zona settentrionale della riviera sangiorgese che in breve tempo fu disseminata dalle abitazioni della fiorente borghesia locale, alberghi dal gusto ricercato, bagni termali e cinematografi. Nel 1947 fu donata alle Figlie della Carità Canossiane che si preoccuparono di restaurare l’intero complesso per accogliervi un istituto di formazione scolastica.

Apertura: sabato e domenica ore 10 – 18

PETRITOLI (FM)

TEATRO DELL’IRIDE

Il Teatro Comunale dell’Iride venne inaugurato nel 1877 con due rappresentazioni della società filodrammatica di Porto San Giorgio. La costruzione ripete lo schema, fissato nel XVIII secolo, dei grandi teatri d’opera italiani. La pregevole impostazione architettonica degli interni è arricchita da stucchi, e dorature e dipinti. Nel teatro si svolgevano frequenti spettacoli di prosa e musica, ma negli anni Trenta, e ancor più nel dopoguerra, venne usato come sala cinematografica. Il Teatro dell’Iride ospita il Concorso Internazionale per Oboe “Giuseppe Tomassini”, noto oboista dell’Accademia di Santa Cecilia.

Apertura: sabato ore 10 – 18 e domenica ore 10 – 16

PESARO

AREA ARCHEOLOGICA DI COLOMBARONE

L’antica basilica di San Cristoforo ad Aquilam, di cui si era persa l’ubicazione, deve all’erudito pesarese Annibale degli Abati Olivieri (1708-1789) il suo ritrovamento nell’area del Parco naturale San Bartolo. Gli scavi hanno evidenziato la presenza di quattro importanti sovrapposizioni archeologiche: la villa tardoantica, la basilica di metà VI-IX secolo, la pieve medioevale del X-XII secolo e la chiesuola del XII secolo. La basilica, edificata sull’ampia sala della villa, è formata da un presbiterio rialzato, l’iconostasi e un’ampia abside con pavimentazione a scacchiera. Durante gli scavi è stata ritrovata una notevole quantità di reperti – ceramici, metallici, vitrei e lapidei – a testimonianza di un ricco apparato decorativo.

Apertura: sabato e domenica ore 10 – 12.30 / 15 – 18.30

FOSSOMBRONE (PU)

CORTE ALTA PALAZZO DUCALE

Il Palazzo Ducale di Fossombrone, noto come Corte Alta, fu fatto edificare da Federico da Montefeltro dopo il 1464. Con Guidubaldo I e la moglie Elisabetta Gonzaga, l’edificio fu ingrandito e arricchito di giardini su diversi livelli. Assunse il ruolo di residenza pressoché abituale della corte configurandosi anche come luogo di delizie e di svaghi. E documentato che già agli inizi del XVI secolo la Corte Alta, per la sua posizione, perse progressivamente la sua centralità e importanza a favore della Corte Bassa e della Corte Rossa, adiacenti alla città che si stava sviluppando sul percorso della via Flaminia.

Apertura: sabato e domenica ore 10 – 12.30 / 15 – 18.30

Il 50% circa dei beni aperti durante le Giornate FAI di Primavera 2019 saranno fruibili anche da persone con disabilità fisica.

Per l’elenco completo delle 1.100 aperture sarà possibile consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02/467615399. Invitiamo tutti a diffondere in rete la notizia di questo evento utilizzando l’hashtag #giornatefai.

Prima di recarsi a visitare i luoghi è opportuno verificare sul sito web eventuali modifiche di orari di apertura, variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse o imprevisti e la possibile chiusura anticipata delle code a causa della grande affluenza di pubblico.

Tutti possono dare il loro sostegno attraverso l’iscrizione annuale (vale tutto l’anno per avere sconti, omaggi e opportunità e in occasione delle Giornate FAI di Primavera permette di godere di ingressi dedicati e accessi prioritari), oppure con un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, che verrà richiesto all’accesso di ogni luogo aperto o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45584, attivo fino al 31 marzo 2019. Si potranno donare 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce e Tiscali. La donazione sarà invece di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile e di 5 e 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.