di Luigi Taliani
Il crocifisso è diventato da qualche anno motivo di “dispute” ideologiche. E’ l’ostentazione inutile di un simbolo da usare in guerricciole politiche che sconfinano inevitabilmente nella banalizzazione ideologica di ciò che quel segno rappresenta per chi ha fede. Il cristianesimo è una proposta di vita, non una squadra di calcio da tifare esibendo di tanto in tanto il relativo gagliardetto. E’ la stessa ideologia che muove, dall’altra parte della barricata, i devoti della sacra “laicitè”, indefessi elaboratori di dispositivi legislativi e ordinanze finalizzate a rimuovere le croci dai gonfaloni municipali (come a Tolosa), a spostare di qualche metro le statue della Madonna perchè ree di stare su suolo pubblico e a silenziare le campane. Non c’è differenza: il furore è lo stesso, il travisamento di ciò che la croce significa è identico. Di questa problematica ci parla oggi il giornale Il Foglio.