Con un pacco di pasta su tre in commercio che viene fatto usando grano straniero è importante l’operazione del Corpo Forestale che ha portato alla scoperta di una ditta che spacciava per locale un prodotto realizzato con materia prima canadese e messicana. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche dopo il blitz messo a segno ai danni di un’impresa di Matelica, finita nel mirino della Procura. La nostra regione, ricorda Coldiretti, è il terzo produttore italiano di grano duro, con 112mila ettari coltivati e 24mila aziende produttrici. Eppure si continua a importare dall’estero, soprattutto dal Canada, con note marche che lo usano in maniera esclusiva facendone addirittura un elemento di distintività. Un paradosso se si pensa che il prodotto canadese non solo è trattato con il glifosate, la sostanza fitosanitaria sospettata di essere cancerogena e oggi vietata in Italia, ma arriva nel nostro Paese già vecchio di un anno, visto che nel paese nordamericano la raccolta avviene in settembre. Ma l’import dall’estero è anche tra le cause del crollo dei prezzi del grano nostrano, oggi tornato sui livelli di trent’anni fa. In tale ottica è importante l’impegno assunto dal Premier Matteo Renzi alla Giornata dell’olio organizzata dalla Coldiretti “a fare in modo che venga riconosciuta come Made in Italy la pasta fatta con grano italiano che non può essere pagato come 20 anni fa. Serve, infatti, più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane.