“Dio vi assume ragazzi, liberatevi dalle prigioni di questo tempo”. L’ultimo pensiero, nella concattedrale di Sant’Agostino gremita all’inverosimile, “don Edoardo” l’ha rivolto a loro, ai più giovani. Davanti a sé gli scout di San Severino Marche, accanto l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro e i sacerdoti della vicaria, ai primi banchi le autorità e poi centinaia e centinaia di fedeli a riempire ogni spazio fino all’ingresso e oltre. Anche fuori gente ad attendere il passaggio del porporato. Così la città di San Severino Marche ha reso omaggio al suo cardinale, il primo della storia della chiesa settempedana. “Avrei voglia di abbracciarvi uno a uno”, ha ripetuto monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona originario di Serripola di San Severino Marche, nominato cardinale da Papa Francesco il 14 febbraio scorso, prima di iniziare a stringere tantissime mani, e avviarsi fra ali di folla fino al teatro Feronia dove l’Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Cesare Martini e dai componenti del Consiglio, ha chiuso la lunga cerimonia con la consegna delle chiavi della città. In chiesa, prima della benedizione, l’appello di Menichelli ha ripreso le parole del Pontefice: “Se avete tempo pregate anche per me”.