Le Marche tornano in zona arancione. Ad annunciarlo è stato il Presidente della Regione Francesco Acquaroli: “da domenica saremo in zona arancione e lo resteremo per almeno due settimane. Temo che anche la terza sia da mettere in preventivo ma attendiamo l’evolversi delle cose. La situazione è praticamente simile alla scorsa settimana, anzi i rilevamenti della settimana in corso sono in miglioramento, ma così è stabilito nel nuovo Dpcm”, scrive il Governatore su Facebook. “Va bene essere prudenti, per questo anche noi avevamo deciso di rinviare l’apertura delle scuole superiori in presenza, infatti già la zona gialla prevede diverse restrizioni. Tornare in zona arancione, con un RT ormai stabilmente sotto a 1 da un mese e mezzo, mi sembra un provvedimento eccessivo più che una scelta precauzionale. Sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm, ma le norme vanno sempre rispettate anche quando non condivise e questo è l’invito che rivolgo a tutti voi”.

Il decreto, nel prorogare al 30 aprile 2021 lo stato di emergenza, conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021 è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Tale spostamento può avvenire all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti. Sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Scatta la chiusura di bar e ristoranti, consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e la ristorazione da asporto. Restano aperti negozi, parrucchieri e centri estetici.