Un video per raccontare, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità che viene celebrata oggi 3 dicembre, la vita del Centro comunale “Ci sono anch’io” nato per dare una risposta concreta ai bisogni espressi dalle famiglie di adolescenti con problemi di disabilità esclusi dal gruppo dei pari e con estreme difficoltà di socializzazione.
“Questa giornata – interviene l’assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro – offre all’Amministrazione l’opportunità di fare una riflessione sulla persona disabile, che ancora oggi viene percepita nella sua diversità e non nella sua unicità. Troppi sono ancora gli ostacoli, i pregiudizi, le mancanze. Una piena e reale inclusione delle persone con disabilità passa per una società e per delle istituzioni che si adoperano per superare i limiti verso il raggiungimento di diritti imprescindibili. E’ fondamentale dare le stesse opportunità alle persone disabili in termini di servizi e di rimozione di tutti quegli ostacoli che possono inficiare una piena e soddisfacente realizzazione di vita”.
Il video, girato dagli operatori del centro e pubblicato nella pagina facebook del Comune di Macerata, racchiude i momenti salienti dell’attività che i ragazzi svolgono.
Il servizio, gestito da alcuni educatori in collaborazione con la società Eagiovani e dai giovani volontari del Servizio civile nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza dovute all’emergenza sanitaria da Covid – 19, ha tra i suoi obiettivi quelli di fornire ai ragazzi un ambiente creativo, sereno e propositivo per la gestione del tempo libero durante il quale apprendere e sviluppare competenze e abilità comunicative, relazionali e di autonomia, potenziare le abilità cognitive e comunicative, sviluppare l’intersoggettività primaria e secondaria, favorire processi di autostima attraverso le attività e rispettare le regole della vita comunitaria e delle relazioni attraverso attività ludico-ricreative. Particolare attenzione è rivolta a laboratori di psicomotricità e manuali e giochi di gruppo. Inoltre i ragazzi hanno la possibilità di dedicarsi ad altri laboratori o al gioco “libero” sulla base delle loro preferenze e del carico emotivo che vivono.