“In relazione agli articoli di stampa pubblicati sulle testate giornalistiche locali aventi ad oggetto i fatti che hanno interessato l’Ospedale di Comunità di Treia, ove sono allocate le degenza di cure intermedie (al piano secondo) e di riabilitazione intensiva extraospedaliera (al piano primo),  è necessario fornire ai lettori una corretta e piena conoscenza dei fatti unitamente alle iniziative che l’Area Vasta 3 ha intrapreso”.
A scrivere è il direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, che aggiunge: “Come è accaduto nella maggior parte delle strutture residenziali nazionali, sette ospiti delle cure intermedie di Treia sono risultati positivi al COVID-19 unitamente a quattro operatori che li assistevano, mentre gli ospiti ricoverati presso la Riabilitazione sono risultati tutti negativi ivi compresi i medici ed il  personale sanitario assegnato. I pazienti positivi delle Cure Intermedie sono stati immediatamente trasferiti presso i centri COVID della Provincia e messi in sicurezza mentre i pazienti non interessati al contagio  sono rimasti nella struttura di Treia. L’attività è regolarmente proseguita invece nel reparto di riabilitazione che, anche a seguito della esecuzione dei tamponi tutti negativi, non ha evidenziato criticità; mentre nelle cure intermedie sta proseguendo la degenza per gli otto pazienti risultati negativi e si sta predisponendo il secondo campionamento di controllo. Al fine di far fronte alle criticità insorte per la positività di una parte del personale sanitario delle cure intermedie, garantendo comunque il servizio, si è provveduto da lunedì 6 aprile alla seguente  riorganizzazione:
-Copertura di pronta disponibilità per le urgenza dei medici del reparto di riabilitazione 8.00-20.00;
-Accordo con i medici della continuità assistenziale che rimangono in servizio dalle 20.00 fino alle ore 10.00 del giorno seguente nei giorni feriali  per continuità della gestione clinica quotidiana dei pazienti degenti attualmente,
– assegnazione temporanea di una unità  infermieristica del reparto di riabilitazione alla cure intermedie.
Si tiene a precisare e sottolineare come presso le strutture di Treia non vi siano state, durante la degenza,  vittime da Covid-19 e come costituiscano solo delle illazioni le affermazioni di chi in questo momento particolare dovrebbe collaborare per la risoluzione delle criticità. Relativamente alle attività ambulatoriali che vengono ancora garantite si fa presente come le stesse siano state tutte sospese ad esclusione delle prestazioni con priorità breve oppure urgenti. I prelievi vengono garantiti solamente  alle persone che necessitano di prestazioni urgenti oppure in stato di fragilità come i malati oncologici, donne in stato di gravidanza, ecc.. Le stesse prestazioni, peraltro, vengono eseguite in locali completamente autonomi e separati dalle stanze degenza. L’attività sanitaria presso la struttura di Treia dell’Asur AV3 continua in piena sicurezza con l’impegno di tutto il personale ivi operante, ivi compresi di medici della continuità assistenziale che quando interpellati non hanno esitato a fornire il loro apporto.”