Abbiamo già avuto troppe vittime e troppe vuote rassicurazioni sulla situazione delle strutture sanitarie treiesi che rischiano invece di essere un nuovo focolaio di Covid-19. Chiediamo ai responsabili della RSA e dell’INRCA quali misure hanno adottato per fermareil contagio. Perché l’Amministrazione Comunale, che ha l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini, ha colpevolmente  ammesso sui social di sapere senza dire cosa abbia fatto per tutelare i tanti cittadini che frequentano ogni giorno gli ambulatori, in gran parte anziani con patologie? Perché chi li ha frequentati fino a ieri riferisce che nulla è cambiato da quando la RSA è stata chiusa alle visite per i contagi”.
Lo chiede la Lega Treia per bocca di Simone Merlini e Vittorio Sampaolo dando voce alla preoccupazione che monta nelle ultime ore tra i treiesi difronte alla comparsa del Covid-19 tra le mura del complesso sanitario cittadino dell’ex Ospedale in cui, oltre alla RSA, ci sono un reparto dell’Inrca, il centro prelievi ed ambulatori per il trattamento di pazienti con patologie croniche.
Siamo in presenza di un microcosmo potenzialmente esplosivo perché punto di riferimento per centinaia di prestazioni giornaliere, soprattutto ad anziani in trattamento per patologie croniche, terreno ideale per il proliferare del virus – aggiungono i leghisti treiesi – Con la RSA chiusa al pubblico da oltre 15 giorni, è più che possibile che ci siano contagiati anche tra il personale, il che rende ancora più urgente fare chiarezza. Tutto fa pensare ad una cattiva gestione dei percorsi sanitari che potrebbe mettere ulteriormente a rischio una cittadina di meno di diecimila abitanti che ha già pagato al Covid un tributo di 4 morti, vari ricoverati di cui alcuni da giorni in gravi condizioni, decine di cittadini in quarantena di cui 20 positivi?”.