In questo trentennale del teatro Don Bosco di Tolentino, le sorprese non terminano mai: sabato 29 febbraio ore 21.30, Pippo Franco ritorna, dopo il successo precedente, con lo spettacolo, scritto e diretto da lui, ‘Non ci resta che ridere’, divertente spettacolo autobiografico in cui l’attore pone allo spettatore la ‘scelta’ tra la vita ‘dell’anima o quella della materia’. Sul palco, Pippo Franco fa un’analisi spietata, sempre in chiave ironica, sulla trasformazione del mondo attuale.
E’ un tentativo di risposta a chi si fa domande, a chi cerca oltre a pagare le bollette, di dare un senso ancora prima che alla vita alla propria umanità, al proprio esserci qui in questo momento su questa terra: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando.
Questo stato di sopravvivenza viene chiamata vita, una vita da serie B e i protagonisti della commedia travolti tutti da eventi che li hanno costretti a non avere più nulla, lavoro, soldi, amore, relazioni, quando la sopravvivenza è ormai compromessa e il mondo li ha ormai estromessi, si trovano ad un bivio esistenziale morire, accettando quindi che la vita finisca al momento in cui il mondo non dispensa più le sue certezze, lasciando al mondo il potere di distruggerli o prendere la propria vita tra le mani, il proprio potere e scegliere di emanciparsi dai soldi, la vera prigionia dell’essere umano, la grande illusione di questo mondo.
La crisi diventa occasione per entrare all’interno di sé stessi e di comprendere di aver delegato per troppo tempo al mondo il potere di renderli felici o infelici, gioiosi o disperati, vivi o morti. Quando i personaggi decidono di uscire fuori dalla logica del denaro, guardando alle loro disgrazie con ironia, riprendendosi il proprio potere, gli eventi della vita si ribaltano.
La crisi permette loro di creare una nuova dimensione dell’esistenza e in modo giocoso e divertito tornare a vivere con nuovi valori e principi che siano il riflesso della loro vera essenza e non la vecchia proiezione delle logiche del mondo legate alla pura sopravvivenza, ritrovando ed elevando così la propria umanità.
Il tutto è sagacemente portato in scena con sottile comicità, sarcasmo e ironia e con la semplicità di Pippo Franco che ha l’abilità di trasmettere al pubblico, facendolo divertire, tematiche esistenziali mai retoriche, lasciando lo spettatore nella leggerezza e nella potenzialità che di fronte a qualunque sventura o crisi c’è un cambiamento evolutivo da attuare e che tutto questo può avvenire facilmente se riusciamo a vederci dal di fuori con ironia, ridendoci un pò sopra e senza prenderci troppo sul serio.
Uno spettacolo imperdibile, perché lascia riflettere su quello che la vita ci offre, ma basta niente per capovolgere le situazioni e capire che ogni attimo di vita è un dono da apprezzare.
Il botteghino del teatro ‘Don Bosco’ è sito in viale Trento e Trieste è aperto lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 18.00 alle ore 20.00.