Nata da un’intuizione di don Rino Ramaccioni all’inizio del terzo millennio e proseguita ora da don David Malavè e don Samuele Sapio, si svolgerà domani, la 20° edizione della Marcia della Giustizia e della Pace da Recanati a Loreto, organizzata dalla Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con il Movimento Lavoratori Azione Cattolica, l’Oratorio “Casa per Tutti”, Caritas, SERMIRR, SERMIT, Pastorale Giovanile,Acli, Agesci, Azione Cattolica, CSV Marche,  Comitato Quartiere “Villa Teresa”, e le Parrocchie “Cristo Redentore” e “Santi Giuseppe e Filippo Neri” di Recanati. La Marcia avrà come tema “La Pace come cammino di Speranza, Dialogo, Riconciliazione, e Conversione Ecologica”. Il programma prevede alle 17,00, la testimonianza, presso la Parrocchia “Cristo Redentore” a Recanati di Lidia Massari, docente di Latino e Greco al Liceo “Giacomo Leopardi” di Recanati, Alessandro Metz, armatore sociale che attraverso la nave Mare Jonio, battente bandiera italiana, ha avviato un monitoraggio sulla situazione connessa al flusso di migranti, Fabio Di Nunno, giornalista e storico  delle relazioni internazionali con un’attenzione particolare all’integrazione europea. Al termine delle testimonianze, partenza della Marcia verso Loreto. Durante il percorso di 8 km. accanto ai falò ed a varie testimonianze, ci sarà l’ascolto dei messaggi per la pace di Papa Francesco tra i quali, come dice il Sommo Pontefice, “Non si ottiene la pace se non la si spera” alla luce dei vari conflitti nel Mondo ed in particolare nel Medio-Oriente. A Loreto, intorno  ,00, i partecipanti saranno accolti da Mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo Prelato e  Delegato Pontificio per il Santuario, avranno la possibilità di ascoltare all’interno della Basilica della Santa Casa, la testimonianza di Padre Bonaventura Nsavyimana – conosciuto dal parroco  Don David Malavè nel suo viaggio lo scorso anno in Burundi -, il quale parlerà della sua esperienza di riconciliazione e perdono dopo essere scampato ad un attentato alla sua vita, non denunciando il fatto, bensì perdonando e dialogando con  i giovani autori , in ossequio al messaggio di Papa Francesco che parla spesso di pace come cammino di riconciliazione.