Scoperta, dai finanzieri di Camerino, una maxi frode fiscale, con decine di imprese coinvolte n un vorticoso giro di emissione ed utilizzo di fatture false. Oltre 11 milioni di euro di beni sequestrati tra immobili, autovetture di grossa cilindrata e depositi bancari. L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e dal Sostituto Procuratore Vincenzo Carusi, ha riguardato decine di imprese delle province di Macerata, Firenze, Prato e Roma, operanti nel settore del commercio di abbigliamento con punti vendita nelle Marche, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo. Il modus operandi scoperto dalle Fiamme Gialle, prevedeva la creazione di numerose società “cartiere” intestate a prestanome (risultati nullatenenti e/o irreperibili) ed utilizzate per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di altre imprese, al contrario “sane”, le quali, grazie agli indebiti “risparmi” fiscali, erano in grado di acquisire sempre maggiori quote di mercato realizzando, tra l’altro, una sleale concorrenza a danno degli imprenditori onesti.