E’ stata una giornata indimenticabile per Recanati. Stamane la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al ministro Dario Franceschini. Nel pomeriggio l’inaugurazione dell’Orto sul Colle dell’Infinito da cui Giacomo Leopardi ha tratto spunto per una delle più grandi poesie, L’Infinito. Un luogo incantevole, con una vista mozzafiato sui monti Sibillini, i monti azzurri cari al poeta. Che è stato restituito alla sua storica natura grazie ad un progetto del Fai realizzato insieme al Comune di Recanati. Nell’anno in cui si celebrano i duecento anni dalla stesura de L’Infinito, a Recanati si è dunque lasciato un segno importante che rimarrà alla storia: la riapertura al pubblico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e l’orto-giardino curato per secoli dalle monache e ancora oggi luogo di quiete dove tra cipressi e alberi da frutto, sono inseriti ortaggi, fiori e e qualche filare di vite. Per l’inaugurazione sono intervenuti a Recanati, il Presidente del Fai, Andrea Carandini e il vie presidente Marco Magnifico che hanno ripercorso il tragitto che ha portato alla conclusione dell’opera, irto di difficoltà, ma anche di tante soddisfazioni. Sono quindi intervenuti il sindaco Antonio Bravi, l’assessore comunale alle culture Rita Soccio, l’assessore regionale alla cultura Moreno Pieroni, Barbara Gabrielli, vice presidente del Gruppo Gabrielli, Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale Studi Leopardiani. Molto toccante l’intervento del conte Vanni Leopardi che ha ripercorso un fatto di due decenni fa quando si era paventato il rischio distruggere l’orto sul Colle del L’Infinito perchè in quel luogo doveva essere posizionata una struttura dell’energia. Ma i recanatesi hanno preso di petto la questione e si sono opposti nettamente.