“Se chiude il traforo del Gran Sasso si avrà una perdita di almeno il 35 per cento del fatturato per 3.118 imprese di trasporto merci e 120 imprese di trasporto persone che esercitano la loro attività nelle Marche ed hanno rapporti di lavoro con Roma e con le regioni del Mezzogiorno”. E’ quanto afferma Roberto Grazioli, presidente Cna Fita Marche. Dunque si auspica che la chiusura del traforo autostradale del Gran Sasso, legata ad un presunto inquinamento ambientale, vada evitata. “Non si può interrompere il principale asse di collegamento tirreno-adriatico in Italia centrale. Lo stop” sostiene il responsabile Cna Fita Marche Riccardo Battisti “arrecherebbe danni incalcolabili all’economia e metterebbe in ginocchio aree già duramente colpite dal terremoto”. La vicenda Gran Sasso rischia di abbattersi come un macigno su un settore già in gravi difficoltà. Nelle Marche, negli ultimi dieci anni ha perso 1.145 imprese, scendendo dalle 4.463 aziende attive nel 2008 alle 3.318 del 2018, il 25 per cento in meno. Solo lo scorso anno hanno cessato l’attività 85 imprese con la perdita di 300 occupati”.