Un anno fa, il 3 febbraio, Luca Traini metteva sotto scacco la città di Macerata. Una mattinata indimenticabile, in cui il terrore ha assalito la popolazione. Il giovane maceratese, oggi in carcere per scontare 12 anni di pena, girava in auto sparando all’impazzata, poi si è scoperto che i suoi bersagli erano sono stranieri, nella sua testa dovevano pagare dopo la terribile uccisione di Pamela Mastropietro avvenuta il 30 gennaio. Ma gli extracomunitari feriti non c’entravano niente con quanto successo. Alla fine la resa davanti al Monumento ai Caduti che ha posto fine al caos cittadino. L’avvenimento ha fatto il giro del mondo: in una città di provincia dell’Italia si è consumato un atto gravissimo, per mano di un giovane che ha in sé tutte le connotazioni fasciste e anche un chiaro segnale di odio verso gli extracomunitari. In realtà Traini ha poi chiesto perdono per questo gesto. Oggi pomeriggio, alla Terrazza dei Popoli dei Giardini Diaz di Macerata, gli studenti di Officina Universitaria, propongono un incontro mettendo a disposizione di tutti un microfono per esprimere il proprio pensiero.