Tantissime persone, venute anche da fuori regione, hanno partecipato stamane, in maniera commossa e devota, alla semplice ma toccante cerimonia di riapertura della Basilica di San Nicola, dopo i lavori di messa in sicurezza che, in meno di un mese, hanno consentito di rendere nuovamente fruibili, dopo un controllo accurato del soffitto a cassettoni e dopo il montaggio di una rete di protezione, la navata centrale, la Cappella delle Sante Braccia dove è stato sistemato il corpo del Santo e il Cappellone trecentesco i cui preziosi affreschi sono in parte visibili. Infatti è stata rimossa l’impalcatura più bassa che consente la visione della fascia che narra la vita e i miracoli di San Nicola.
Sono stati Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Nazzareno Marconi Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, Padre Luciano De Michieli, Priore Provinciale degli Agostiniani d’Italia e Padre Giustino Casciano Padre Priore della Comunità Agostiniani di Tolentino, unitamente al Vescovo Emerito di Fabriano S.E.R. Mons. Giancarlo Vecerrica, tolentinate doc, a spingere e ad aprire il grande portone, realizzato in occasione del Settimo centenario della morte di San Nicola, che ha consentito ai fedeli ma anche a tanti turisti, di entrare nuovamente nella Basilica.
Prima della Messa solenne i saluti da parte del Sindaco Giuseppe Pezzanesi che ha sottolineato il grande impegno profuso insieme alla Comunità Agostiniana e al Vescovo, oltre che con i diversi Commissari per il Sisma per giungere alla messa in sicurezza di parte degli ambienti che hanno consentito di riaprire la Basilica, dopo poco più di due anni. Padre Luciano De Michieli, Priore Provinciale degli Agostiniani d’Italia ha invece sottolineato la grande importanza che San Nicola ricopre non solo per il territorio e la Comunità tolentinate, essendo tutto il complesso un luogo identitario particolarmente significativo, sia a livello cristiano che culturale e turistico. Questa riapertura – ha detto – è anche un nuovo inizio per ricostruire le nostre comunità tanto provate dal terremoto. Particolarmente emozionato Padre Giustino Casciano Padre Priore della Comunità Agostiniana di Tolentino che ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato con grande impegno e professionalità, rispettando il crono programma dei lavori e consentendo di rendere nuovamente accessibili i luoghi di culto più importanti.
A seguire l’illustrazione dei lavori di messa in sicurezza degli ambienti sacri da parte del progettista e direttore dei lavori ing. Gianfranco Ruffini che ha anche evidenziato l’importanza di analizzare a fondo tutta la normativa fino a trovare la possibilità, come nel caso specifico di San Nicola, di superare tutte quelle barriere burocratiche che allungano, inesorabilmente i tempi. Da sottolineare che il lavoro più complesso di messa in sicurezza ha interessato lo spazio di collegamento tra la navata centrale, il Cappellone e la cappella delle Santa Braccia, che risulta essere particolarmente danneggiato. Un ringraziamento alle imprese che hanno lavorato consentendo la riapertura e ai Vigili del Fuoco che hanno spostato la grande pala che è stata sistemata dietro l’altare maggiore.
Nel corso della Santa Messa Solenne, accompagnata dalla Schola Cantorum “G. Bezzi” della Basilica di San Nicola, Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Nazzareno Marconi Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia ha illustrato con dovizia di particolari la pala in legno “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Agostino, Nicola e Apollonia” a cui sono stati nuovamente affiancati “L’Eterno” in cornice cuspidata e “La deposizione” i quali facevano parte di un’unica opera dipinta tra il 1518 e il 1525 e attribuita a Marchisiano di Giorgio, un pittore tolentinate di origine slava recentemente riscoperto da Giorgio Semmoloni. La parte centrale della grande “cona” è stata rinvenuta, qualche anno fa, nei depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma. L’opera, dalla metà del cinquecento, era la pala posizionata nel presbiterio, proprio dietro l’altare e quindi, dopo molti secoli, seppur incompleta, torna nella navata centrale della Basilica.
Come detto, aperta anche la Cappella delle Sante Braccia dove è stato sistemato il corpo del Santo e il Cappellone trecentesco i cui preziosi affreschi sono in parte visibili.
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