Il ministro dell’Agricoltura Gianmarco Centinaio ha fatto visita ieri alle nuove strutture della Fileni, realizzate a Cingoli in località Cerrete Collicelli. Una giornata importante visto lo sviluppo e le continue prospettive di crescita di quella che è la più grande azienda agroalimentare delle Marche. Secondo Centinaio, “occorre una legislazione che tuteli chi fa veramente il biologico, senza trucchi. Perché non è possibile che un agricoltore davvero bio faccia rese uguali o superiori a quelle della coltura convenzionale. Il nostro Paese è quello che maggiormente sta lavorando sul biologico, questo e’ un valore che va riconosciuto a livello europeo. Dobbiamo continuare ad andare in questa direzione, sono i consumatori che chiedono sempre di più prodotto biologico, quindi stiamo lavorando per migliorare sempre di più la parte legislativa, e per cercare di portare sempre più cibo bio nelle mense scolastiche. In questa direzione va l’accordo con il ministro della Pubblica Istruzione per un premiare le Regioni con mense che usano alimenti biologici, con uno stanziamento di 10 milioni di euro”.

“La storia di Fileni ci ricorda quanto sia necessario investire nella innovazione dei processi produttivi con il rispetto di ambiente, lavoratori e sicurezza alimentare. In un luogo colpito duramente dal sisma, è grazie ad imprese come queste che le comunità hanno potuto continuare a vivere e costruire. Questo però non è sufficiente ed è urgente riportare l’attenzione perduta del Governo sulla ricostruzione di un territorio così strategico ed importante per il futuro di generazioni, borghi ed economie di tutto il Paese”, ha riferito Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche. Al titolare del Mipaaft Coldiretti Marche ha ricordato le istanze del territorio colpito dal sisma che conta 15mila aziende colpite che con tenacia continuano la loro attività nonostante la burocrazia e una ricostruzione che si deve ancora avviare. Ai danni diretti si sommano anche quelli indiretti: le Marche, secondo gli ultimi dati Istat, hanno perso l’8% di presenze turistiche (dati definitivi 2017 rispetto al 2016). Segno negativo anche per quanto riguarda le presenze di stranieri (-7.3%). In una regione che oltre al mare può attirare visitatori attraverso le sue eccellenze enogastronomiche, le bellezze culturali e paesaggistiche si sconta la penale di ben 247 agriturismi nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli che fanno fatica ad andare avanti.