Antonio Latella, regista della scena internazionale e direttore della Biennale di Venezia Teatro, sceglie Macerata per la residenza di allestimento del suo nuovo e atteso spettacolo Aminta di Torquato Tasso che debutta al Teatro Lauro Rossi in prima assoluta l’8 e 9 novembre nell’ambito della stagione promossa da Comune di Macerata e AMAT con MiBAC e Regione Marche e con il sostegno di APM.
Lo spettacolo, presentato stamane, in conferenza stampa, alla presenza di Antonio Latella, dell’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Stefania Monteverde e del direttore dell’Amat Gilberto Santini, è prodotto da stabilemobile ed è realizzato in collaborazione con AbitiAMO le Marche, un progetto promosso da MiBAC, Consorzio Marche Spettacolo e AMAT con il Comune di Macerata, che intende sostenere la ricostruzione per le comunità colpite dal sisma, attraverso la promozione dello spettacolo dal vivo, nella consapevolezza del ruolo primario che la cultura può svolgere per favorire la coesione, rinnovare l’identità e promuovere la crescita personale.
Lo spettacolo è accompagnato venerdì 9 novembre – alle 18, presso la Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata – da Gente di teatro, incontro pomeridiano con la compagnia per approfondire la conoscenza dialogando con gli attori in scena.
Le suggestioni di Antonio Latella su Aminta di Torquato Tasso, portano a confrontarsi con il grande autore italiano, partendo dalla compresenza in esso di due forze: la spregiudicata ricerca di innovazione linguistica, e la tensione verso un classicismo da reinterpretare. L’ambiente cortigiano, la censura, la lotta tra regola e natura (o tra regole e genio), l’attenzione alle questioni teoriche legate a letteratura e poesia, sono il terreno della crisi della seconda metà del Cinquecento, dove le regole accademiche alzavano un muro intorno alla libertà creativa. Con Aminta, Tasso partecipò a una importante trasformazione dello spazio teatrale e dell’immaginario sociale del suo tempo. Ebbe uno straordinario successo nazionale e internazionale (60 edizioni in 70 anni e traduzioni in francese, spagnolo e inglese) che ebbe riflessi anche in altre espressioni artistiche come la musica e le arti figurative.
In scena ci sono gli attori Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna, Giuliana Bianca Vigogna, la drammaturgia è di Linda Dalisi, le scene di Giuseppe Stellato, i costumi di Graziella Pepe, musiche e suono di Franco Visioli, luci di Simone De Angelis, movimenti curati da Francesco Manetti.