Scattata stamattina, alle prime ore dell’alba, una vasta operazione, denominata “GHOST TAX”, a contrasto delle grandi frodi fiscali. Impiegati circa 150 militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata e di numerosi altri Reparti del Corpo in sette regioni (Marche, Puglia, Lazio, Toscana, Campania, Veneto e Lombardia).
I finanzieri, al termine di un’articolata attività investigativa durata oltre un anno, hanno dato esecuzione a 51 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di 30 indagati, 11 dei quali sottoposti agli arresti domiciliari.
Ammonta ad oltre 41 milioni di euro, il provvedimento di sequestro preventivo di beni emesso dal GIP di Macerata, su richiesta della Procura. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio. hanno permesso di scoprire un’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, che aveva il suo fulcro a Recanati, presso lo studio di un professionista, e ramificazioni in diverse regioni italiane.
Il sistema di frode scoperto consisteva nell’artificiosa esposizione di ingenti crediti IVA (inesistenti) in capo ad aziende riconducibili agli indagati, le quali procedevano poi alla loro cartolarizzazione attraverso l’istituto dell’accollo del debito tributario di terzi soggetti, previo pagamento di un controvalore variabile tra il 20 e il 50 % del debito accollato.
Disposto il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, oltre che di disponibilità finanziarie, per la somma complessiva di 41.219.152,43 euro, a carico degli associati e dei titolari delle aziende utilizzate per la frode.