Niente dissequestro per la casetta in legno abusiva di Giuseppa Fattori, nota alle cronache come “nonna Peppina” la 96enne diventata simbolo della resistenza dei terremotati. La casetta, com’è noto, è stata sanata dal decreto “Salva-Peppina”, pubblicato lo scorso dicembre, ma non c’è modo di togliere i sigilli. Risale a ieri la richiesta di due nuovi documenti da parte dell’autorità giudiziaria di Macerata: la copia della richiesta di contributo per ricostruire la vecchia casa inagibile e quella della sanatoria provvisoria della casetta, fatta costruire dai familiari vicino alla vecchia casa e all’orto che la “nonnina di fiastra” non vuole abbandonare. “Abbiamo caricato la richiesta del contributo sul sistema Mude, non possiamo produrne una copia” spiega il legale della famiglia Bruno Pettinari, comunque ottimista sull’esito della vicenda: “sono convinto che si sbloccherà”. Nel frattempo restano stabili le condizioni di Giuseppa Fattori ricoverata all’ospedale di Camerino per uno scompenso cardiopolmonare.