Svolta nelle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa il 30 gennaio scorso e il cui corpo è stato ritrovato l’indomani, all’interno di due trolley abbandonati lungo la strada a Casette Verdini di Pollenza. Nella giornata di ieri altri due nigeriani sono stati fermati, dei quali uno rintracciato a Macerata e l’altro alla stazione della metro a Milano mentre cercava di fuggire in Svizzera insieme alla moglie. Sentite in tutto 5 persone che quel martedì 30 gennaio erano nell’appartamento in cui è morta Pamela. L’ipotesi avanzata dai carabinieri è che la ragazza possa essere stata vittima della ferocia del branco. Oggi, alle 15,00, è stato disposto il fermo di Lucki Awelima (l’altro nigeriano è stato lasciato libero), il 27 enne nigeriano fermato a Milano, accusato insieme a Oseghale e Desmond  dei reati di concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro e spaccio di stupefacenti. A determinare il fermo di Awelina, l’analisi delle chiamate dei cellulari che hanno confermato la sua presenza nell’appartamento di via Spalato insieme agli altri due nigeriani quando Pamela è morta. Peraltro, nella seconda autopsia sui resti della giovane romana, i medici legali hanno individuato ferite alla testa e sull’addome a suffragio dell’omicidio. Gli accertamenti proseguono e saranno necessari ancora dei giorni per dare ulteriori certezze sul caso anche in merito al movente.