Proseguono le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro. E spuntano fuori ulteriori particolari che rendono ancor più triste la vicenda della 18enne il cui corpo è stato trovato sezionato e riposto in due valigie, a Casette Verdini. Ricostruita in gran parte la giornata precedente la sua morte. Lunedì 30 gennaio, la giovane romana se n’è andata dalla comunità di recupero di Corridonia nel primo pomeriggio. Quindi ha ottenuto un passaggio da un automobilista, un 50enne di Mogliano con cui poi si è intrattenuta ottenendo in cambio 50 euro. L’uomo ha dichiarato agli inquirenti di averla poi lasciata alla stazione ferroviaria di Piediripa. Da lì è arrivata a quella di Macerata, in base alle immagini delle telecamere. Non si è invece riusciti a ricostruire dove abbia passato la notte. La mattina del primo febbraio è stata accompagnata da un taxi guidato da un peruviano, ai Giardini Diaz dove ha incontrato Innocente Oseghale. Gli ha chiesto l’eroina, ma lui non l’aveva, così l’ha fatta incontrare con un nigeriano che gliel’ha venduta. Pamela poi si è recata a casa di Oseghale in via Spalato dopo aver acquistato una siringa nella vicina farmacia. Nell’appartamento del nigeriano Pamela è morta e lì gli inquirenti ritengono che è stata messa in atto il brutale sezionamento del corpo per il quale è accusato Oseghale.
Intanto stasera, a Macerata, alle 20,30, con partenza dai Giardini Diaz, è in programma una fiaccolata organizzata dall’associazione L’esistenza ora, per condannare qualsiasi forma di illegalità e di violenza. Altre manifestazioni si svolgeranno i prossimi giorni sempre a Macerata, per condannare anche l’altro fatto di cronaca che ha visto protagonista la città sabato scorso, quando il maceratese Luca Traini ha sparato contro gli extracomunitari che si trovavano in varie parti della città, ferendone sei.