Applicare il metodo Montessori per garantire il recupero e l’integrazione degli anziani in un contesto agricolo. È questa la sfida che lancia la Regione Marche, tra le prime in Italia a investire sull’agricoltura sociale, con i fondi della nuova programmazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Le opportunità sono state presentate nel corso del convegno “L’anziano al centro di un progetto di vita”, svoltosi ieri a Chiaravalle. E proprio nella città natale di Maria Montessori l’attenzione è stata focalizzata sul noto Metodo Montessori, rivelatosi particolarmente efficace anche per la cura della demenza. “Nelle Marche abbiamo come obiettivo l’allargamento della funzionalità delle aziende agricole, anche verso il sociale”, ha detto la vicepresidente Anna Casini, sottolineando come, seguendo un modello realizzato dall’Inrca, sia stato possibile organizzare sperimentazioni e laboratori per gli anziani con disturbi cognitivi. Il progetto sulla longevità attiva ha inoltre consentito di monitorare sei delle sette aziende sperimentali, finanziate con le risorse regionali, che hanno ospitato 112 anziani. L’iniziativa, che ha visto anche la collaborazione dei bambini della primaria per attività intergenerazionali, ha avuto un buon impatto anche sulla sfera cognitiva e non solo della socializzazione. Molte persone, tra gli over 80 e gli under 70, hanno infatti segnalato un miglioramento della memoria. Concentrarsi sulla persona, sulla sua umanità, sulla capacità di relazionarsi: è questo l’approccio delineato dal neuropsicologo statunitense Cameron Camp, teorizzatore dell’adattamento del metodo montessoriano ai disturbi cognitivi dell’anziano.