Le Marche sono la regione che ha ottenuto meno personale ATA per le proprie scuole in tutta Italia. Appena 42 posti in più rispetto a un organico di diritto di 5.949 che è stato progressivamente limato nel corso degli anni. Nell’anno scolastico 2015/2016 erano 6.139 le unità  necessarie per far funzionare la scuola delle Marche. Ora, a parità  di condizioni, appare davvero improbo il compito di far funzionare tutto il sistema, rispetto anche all’aumento di complessità  di compiti amministrativi e gestionali, l’aumentato utilizzo di spazi fisici, palestre, nuove tecnologie, laboratori e officine virtuali. Senza contare il blocco inserito nella Finanziaria 2015 che ha reso impossibile sostituire il personale tecnico e amministrativo anche in caso di assenza prolungata per malattia. Di certo non servirebbero i numeri della Campania (+1298) ma secondo secondo Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confasal, la situazione attuale rischia di mettere in crisi tutto il sistema. Questi in estrema sintesi i motivi che hanno portato le segretarie regionali del comparto, Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) a sollecitare i parlamentari eletti nelle Marche chiedendo loro un intervento. Giovedì scorso, con una delegazione di lavoratori, hanno incontrato a Pesaro, nella sede della Provincia, le parlamentari Alessia Morani e Camilla Fabbri. E’ stato consegnato un documento che riepiloga sia la situazione nazionale che quella marchigiana.