Si è trovata davanti un branco di cinghiali mentre lavorava in pieno giorno nella sua vigna ed è riuscita a salvarsi solo arrampicandosi su un palo. E’ successo ieri pomeriggio nelle campagne di Serra San Quirico (Ancona), protagonista un’imprenditrice agricola, Patrizia Paccusse, produttrice di Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc bio. “Stavo lavorando in vigna quando il cagnolino che avevo con me ha iniziato ad abbaiare – spiega la donna che ha il centro aziendale ad Apiro  -. Mi sono girata e mi sono trovata davanti una quindicina di cinghiali, con quattro femmine che mi hanno puntata e attaccato. Per fortuna sono riuscita a salire su uno dei pali della vigna e ho atteso che se ne andassero”. Al danno si è poi aggiunta la beffa quando ha provato a denunciare il fatto. “Dalla Provincia mi sono sentita rispondere che, abitando in campagna è normale che si possano incontrare dei cinghiali - accusa Patrizia che ha ormai perso il conto dei danni che gli animali selvatici le hanno causato in vigna, con una situazione aggravata dal fatto di avere il terreno in un’area protetta, ormai ridotta a far west. L’ennesimo episodio che dimostra come il numero dei cinghiali sia ormai fuori controllo, con le campagne ridotte ad allevamenti a cielo aperto. Dinanzi a tale situazione Coldiretti chiede la piena applicazione dell’articolo 25 della legge sulla caccia, con l’adozione di un Piano di controllo attuabile in ogni periodo dell’anno su tutto il territorio regionale, comprese le aree protette, in piena sinergia e collaborazione tra Istituzioni, ATC, cacciatori, agricoltori e ambientalisti.