“Ecco cosa ci attende. Un mondo mai visitato in passato, i cui profili potremo affrontare, costruendo risposte di sistema. Sono certo che ce la faremo. Noi abbiamo un cuore unico”. Con queste parole il rettore Francesco Adornato ha dichiarato l’apertura dell’anno accademico 2016/2017 dell’Università  di Macerata. La cerimonia si è svolta ieri per poter ospitare la giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Sonia Sotomayor, in Italia in questi giorni unicamente per partecipare al prestigioso ciclo di conferenze Alberico Gentili Lectures di Unimc e per raccontare la sua straordinaria esperienza di vita che dai difficili quartieri del Bronx degli anni Sessanta, l’ha portata, prima ispanica della storia, a raggiungere una posizione di tale prestigio. Una storia riassunta nel libro “Il mio mondo amatissimo”, tradotto da Il Mulino nella collana dedicata proprio alle Alberico Gentili Lectures. “Un detto americano dice che il potere corrompe – ha raccontato la giudice Sotomayor- . Non volevo perdere me stessa e così mi sono seduta al tavolo della cucina con un registratore e ho iniziato a raccontare la storia della mia vita, per ricordarmi da dove sono venuta, ma anche per sottolineare che nessuno arriva al successo da solo, ma perché facciamo parte di una comunità  che ci sostiene. Volevo essere un giudice perché potevo dare il mio contributo all’interpretazione delle leggi, che possono aiutare le persone a vivere meglio. Ogni sera prima di andare a letto mi chiedo se ho imparato qualcosa di nuovo e se ho fatto qualcosa di buono per qualcuno o a una causa. Se vivete ricordando la bellezza di imparare e lo stupore per le cose nuove, la vostra vita diventerà  più potente, voi diverrete più potenti”.
La cornice dell’evento è stata quella del teatro Lauro Rossi, a causa dell’inagibilità  dell’Aula Magna, dove i rappresentanti della comunità  accademica hanno fatto ingresso sfilando in corteo attraverso la piazza, così da testimoniare il profondo legame con la città.
Di una università  per il territorio nel mondo ha parlato il rettore Adornato. “E’ sul terreno scientifico, culturale, ideale, che il nostro Ateneo – ha detto – sta fortemente spendendo le sue energie per rappresentare e raffigurare il territorio e la città  su scala globale.  L’Università  di Macerata ha superato i 10 mila studenti e si sta attrezzando con politiche riferite ai servizi culturali, cinema e teatro in particolare, e ai servizi sportivi, a partire dalla realizzazione di una cittadella dello sport.