Si fa ancora sentire in maniera importante l’effetto della crisi economica sull’artigianato marchigiano, che però ha la forza di continuare a creare occupazione in un panorama segnato da pochi investimenti, credito in calo, produzione e fatturato stazionari. Un quadro tracciato dall’Osservatorio Ebam, Ente bilaterale artigianato Marche, sui dati relativi al secondo semestre 2016 e sulle previsioni per l’anno in corso, con interviste effettuate su un campione di 600 imprese. A partire dal 2008 la crisi ha fatto chiudere 6.261 imprese, di cui 1.091 nel 2016, ma nonostante tutto le Marche continuano ad essere la regione più artigiana d’Italia, con 46.283 aziende. E’ artigiano il 32,5% delle imprese, rispetto ad una media nazionale del 25,4%, con un settore che continua a produrre ricchezza, con un peso del 18,3% del valore aggiunto regionale.