I dolci natalizi della nostra tradizione artigiana rimangono al top delle preferenze sui mercati esteri. Nell’ultimo anno, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy ne sono stati venduti per 381,2 milioni di euro, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
Lo rileva Confartigianato che ha redatto una classifica dei Paesi più ‘golosi’ di prodotti italiani.
Secondo il rapporto di Confartigianato l’aumento dell’export di specialità natalizie è in linea con il record storico di vendite all’estero di prodotti alimentari made in Italy registrato tra gennaio e settembre 2016.
L’artigianato alimentare nella regione Marche conta 3.093 imprese e rappresenta il 3,4% di quello nazionale (90.742 imprese). La provincia di Macerata ne annovera 681 così distribuite nei vari comparti: 267 in “pasticceria, panifici e gelaterie”, 262 nei “servizi alla ristorazione”, 64 nei “pastifici”, 22 nelle “lavorazioni e conservazioni di carni”, 14 nelle “produzioni di amidi e di prodotti amidacei”, 13 nelle “lavorazioni e conservazioni di frutta, ortaggi e pesce”, 9 nell’industria “lattiero-casearia”, 9 nella produzione di “tè, caffè, cacao e derivati”, 9 nella produzione di “vini, birre ed altre bevande”, 12 tra gli “altri produttori alimentari”.
Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato a far crescere la passione di italiani e stranieri per i nostri prodotti della buona tavola è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. La regione Marche ne ha 13 (tra i più noti la casciotta di Urbino, il ciauscolo, i maccheroncini di Campofilone, il prosciutto di Carpegna, la patata rossa di Colfiorito, l’oliva ascolana) e di questi 13 ben 8 sono prodotti anche nel territorio della provincia di Macerata.