A rischio almeno 300 posti di lavoro. Da una prima stima fatta da Legacoop Marche fra le imprese aderenti, emerge che i settori più colpiti dal secondo terremoto, che interessa l’area dal 26 ottobre, sono quelli del sociale e della produzione lavoro delle cooperative che operano nel maceratese. Lo spopolamento del territorio ha causato l’interruzione dei servizi erogati per conto delle amministrazioni pubbliche, servizi domiciliari, nelle case di riposo e per la pulizia delle scuole. Bloccata anche l’attività di una cooperativa agro-forestale che fornisce servizi forestali nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. “L’occupazione di questa zona delle Marche è fortemente a rischio – dice il presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo -, ma stiamo verificando la situazione anche nelle altre province, specie in quella di Ascoli Piceno.