Notte insonne e all’insegna della paura nel maceratese. La forte scossa di terremoto delle 3,36 (6.0 della scala Richter) ha svegliato tutti in modo traumatico. La sua intensità, ma anche la lunghezza, hanno atterrito  la popolazione che si è riversata in massa per le strade o sostando in auto nei parcheggi all’aria aperta. Tantopiù dopo la successiva scossa di 5,4, affiancata da uno sciame sismico continuo e insistente, anche se di minore intensità. In casa lampadari che si muovevano, pile di libri e oggetti vari caduti per terra. Per chi ha vissuto il terremoto del 1997 si è trattato di un evento sismico ancor più pesante. Stamattina la conta dei danni. A Macerata c’è chi ha registrato crepe nei muri e caduta di calcinacci, i vigili del fuoco hanno ricevuto tantissime chiamate e sono stati impegnati fin dalle prime ore del mattino, a cominciare dal centro storico di Macerata dove sono dovuti intervenire al palazzo della Prefettura dove è crollato un comignolo, quindi sul cornicione della chiesa di San Giovanni in cui una statua si era inclinata pericolosamente. Sempre a proposito di chiese si segnalano danni alla cupola di Santa Maria delle Vergini e al controsoffitto del SS. Crocifisso a Tolentino.
Il Comune di Macerata ha attivato un numero di riferimento per segnalare situazioni emergenza, è il 349.2113983.

Sulla situazione a Macerata abbiamo intervistato il vicesindaco Stefania Monteverde

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