Un pomeriggio di sole ha fatto da sfondo ieri all’inaugurazione dell’Ecomuseo di Villa Ficana, punto di arrivo di un percorso ultradecennale, come ha ricordato l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde in attesa del taglio del nastro, dedicato alla riqualificazione di Ficana, l’antico quartiere di Macerata interamente costituito da case di terra.
L’esperienza che ha portato a tutto questo è iniziata diversi anni fa con il lavoro proposto da una scuola elementare (La scuola adotta un monumento) e proseguita con altre iniziative di tipo culturale (progetti tecnico didattici, Giornate di Primavera FAI). Tutto questo ha riportato l’attenzione sulle case di terra, la cui tecnica costruttiva è stata abbandonata dal secondo dopoguerra. Abbandono dovuto soprattutto a pregiudizi che collegano questi tipi di manufatto a condizioni di miseria e arretratezza.
In seguito a queste iniziative e all’impegno diretto dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Meschini, l’intera comunità cittadina ha cominciato a prendere coscienza del valore dei suoi beni ed è iniziato un percorso virtuoso che ha visto l’apposizione della legislazione di tutela riservata ai beni di particolare interesse artistico e culturale (2003) da parte della Soprintendenza Regionale, l’emanazione di un Piano di Recupero (2005) ed infine il restauro realizzato dal Comune di Macerata grazie anche ad un finanziamento della Regione Marche.
Una volta ultimati i lavori il quartiere è rinato e, in seguito alla riqualificazione, diversi proprietari hanno intrapreso restauri in proprio e sono tornati a vivere nei vecchi atterrati.
Nel 2014 il Comune ha indetto un concorso di idee per la ricerca di proposte progettuali per l’allestimento di un percorso a carattere museale con l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle modalità costruttive in terra cruda, destinando gli otto edifici di sua proprietà, a finalità culturali. Il progetto vincitore del bando è curato e gestito da Gruca Onlus, Associazione Culturale OZ, Associazione Internazionale Città della terra cruda, Ced Terra, Terrae Onlus e attuato anche grazie ai Volontari Europei (SVE) – attualmente sono Lorenz (Francia), Diogo (Portogallo), Elwira (Polonia) e Natalia (Spagna) – e del Servizio Civile Nazionale nelle persone di Giulia, Emanuele, Gloria ed Elisa, che garantiscono una presenza giovanile anche transnazionale.
Villa Ficana – è intervenuto Alessandro Battoni dell’associazione Gruca che lo gestisce – comprende l’intero borgo di case in terra e nasce per valorizzare le risorse ambientali, storiche e culturali del territorio e dei suoi abitanti nell’ottica dello sviluppo locale sostenibile attraverso la realizzazione di itinerari di tipo esperienziale, laboratori didattici e approfondimenti tematici”.
Parte fondamentale dell’Ecomuseo è il Centro Visite, allestito in alcune delle case di proprietà comunale dove si trovano un bookshop, la mostra con la storia del borgo, le aule didattiche, un ufficio e altre due stanze dove saranno ricostruiti una cucina e una camera da letto ambientate nei primi del ‘900.