Ergastolo per padre e figlio: Giuseppe e Salvatore Farina, accusati dell’omicidio premeditato del commerciante ambulante di pesce di San Benedetto, Pietro Sarchiè. I due catanesi residenti a Seppio di Pioraco, sono stati condannati ieri, dal tribunale di Macerata alla massima pena e a risarcire con 280 mila euro ognuna, la moglie e la figlia della vittima, mentre con 260 mila euro l’altro figlio che non vive più in casa della madre. Si chiude così, in maniera drastica il percorso giudiziario di una vicenda di cronaca tra le più tristi capitate nel territorio maceratese. Pietro Sarchiè, 61 anni, è stato ucciso nelle campagne di San Severino, il 18 giugno 2014, e oltre alle modalità davvero cruente dell’omicidio (prima gli hanno sparato in testa e poi hanno tentato di nascondere il corpo provando anche a dargli fuoco) ciò che più ha colpito è stato il movente: la concorrenza in quel lavoro che il sambenedettese svolgeva da 30 anni. I Farina avevano iniziato a svolgere quel mestiere da poco e non tolleravano la presenza di Sarchiè che era ben voluto da tutti e da 30 anni faceva il commerciante di pesce nell’alto maceratese.