Ha dato la sua versione dei fatti, ieri, davanti alla Corte d’assise di Macerata, Ioan Dafinu Nini, il romeno accusato di strage per avere piazzato un’autobomba davanti all’azienda Clementoni, il 28 giugno del 2013. Di fronte all’accusa del perito di parte che gli ha contestato che avrebbe potuto uccidere 57 persone e ferirne gravemente 46, l’imputato ha dichiarato che il suo intento era sono di fare danni. Alla Clementoni aveva lavorato fino al 2010, poi più nessuna possibilità di andare avanti. Due anni vissuti in auto con peripezie di tutti i colori. L’uomo ha dichiarato anche che più volte avrebbe voluto suicidarsi. Diversi i testimoni ascoltati. Nella prossima udienza prevista per il 12 novembre, sarà pronunciata la sentenza.